Per riconoscere un buon vino non bisogna avere delle doti fuori dal normale, ma semplicemente 4 dei 5 sensi di cui disponiamo: la vista, l’olfatto il gusto ed il tatto!
Per valutare un vino si inizia dalla bottiglia e in particolare:
– l’etichetta che ci indica il tipo d’uva utilizzato, la provenienza, la gradazione
– lo spessore del vetro della bottiglia, indice di maggior conservazione del vino
– il livello di riempimento della bottiglia che, se tappata nel modo giusto, risulta invariato
AMORE A PRIMA VISTA
Ora che sappiamo come scegliere la bottiglia che fa per noi non ci resta che stapparla e passare all’esame visivo vero e proprio!
Un buon vino si riconosce innanzitutto dalla limpidezza, dal colore e dalla fluidità.
-Il vino che ha appena terminato la sua fermentazione alcolica è un vino molto torbido, in quanto contiene le particelle sospese, ovvero le parti solide dell’uva.
Dal momento che viene sistemato nelle botti, o damigiane che siano, queste particelle, grazie al freddo, col tempo inizieranno ad adagiarsi sul fondo. E’ per questo che nel suo primo anno di vita il vino viene travasato più volte lasciando queste particelle sul fondo delle botti e travasando quindi solo il vino limpido.
Generalmente si fanno circa 3 travasi perché dovrebbero bastare per eliminare le particelle “visive”, mentre quelle invisibili col tempo si aggregheranno e si depositeranno anch’esse sul fondo.
Il vino è ora pronto per essere imbottigliato e se questo viene fatto nei tempi e nei modi giusti allora il vino risulterà limpido e la bottiglia non presenterà un eccessivo deposito di particelle sul fondo che avviene per i vini imbottigliati troppo presto.
-La qualità del vino si riconosce anche dal colore che dipende da vari fattori come il clima,la maturazione dell’uva e il tipo di terreno in cui è stata coltivata.
Le tonalità violacee nei vini rossi o verdastre in quelli bianchi sono sintomo di giovinezza, grande pregio per vini che hanno già qualche anno.
Al contrario le tonalità brunastre per i vini rossi e un colore troppo acceso e marcato per i bianchi possono essere un campanello d’allarme!
-L’ultimo aspetto visivo da non sottovalutare è la fluidità. Roteando il bicchiere possiamo osservare gli archetti (o lacrime) che il vino lascia sulle pareti. Questi, per un buon vino, non devono risultare né troppo fluidi né troppo viscosi.
PRIMA SI “ASSAGGIA” DAL NASO
Prima di essere degustato il vino và prima odorato.
Gli aromi percepibili possono essere molteplici e sono dovuti, a parte per la polpa dell’uva, alla fermentazione di quest’ultima e all’invecchiamento.
E’ per questo che quando odoriamo un buon vino si dice che ne odoriamo il bouquet, proprio per via dei vari odori che emana.
In generale il bouquet del vino deve avere un giusto equilibrio fra intensità e durata, oltre che ovviamente una gradevole molteplicità di aromi.
UN SAPORE DA TOCCARE CON LA LINGUA
La bocca è uno strumento meraviglioso. Ci dà infatti la possibilità di risvegliare i sensi sia del gusto che del tatto.
Le papille gustative ci dicono se quello che stiamo bevendo è un vino amaro (si percepisce in fondo alla lingua), dolce (sulla punta),acido o salato(lateralmente).
In generale la persistenza e la sensazione, oltre che l’equilibrio, di questi sapori sulla lingua per qualche o più secondi, se gradevoli, costituiscono certamente un ottimo vino.
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