Se stiamo valutano di metterci in proprio sappiamo di avere bisogno di aprire una partita iva che non è altro che lo strumento per chi decidere di mettersi in proprio, grazie al quale paghiamo tasse, iva e comunichiamo l’inizio della nostra attività.
Per l’apertura della partita iva dobbiamo recarci presso l’agenzia delle entrate più vicina a noi (per le istruzioni su come si apre la partita iva clicca qui) e compilare il modello richiesto.
La domanda che tutti si pongono quando valutano l’apertura di una nuova attività è legata ai costi da sostenere oltre a quelli direttamente alla gestione dell’attività e cioè i costi fiscali.
L’apertura in sé non prevede alcun costo, non esistono tasse o bolli da pagare nel momento in cui “denunciamo” l’inizio della nostra nuova attività in proprio, i costi di cui si parla sono quelli che girano intorno all’attività e sono direttamente proporzionali all’andamento dell’attività.
Lo stato italiano prevede fortunatamente una tassazione agevolata per i primi due anni di attività al 5% in modo da dare a chi si mette in proprio di organizzarsi e di avere 24 mesi prima che la tassazione aumenti.
Possiamo decidere che l’apertura della partita iva venga curata da un dottore commercialista il quale chiaramente avrà una parcella per il lavoro svolto, a prescindere dall’apertura, a meno che non decidete di gestire in proprio anche l’aspetto finanziario avrete comunque bisogno di un commercialista per aggiornamenti sulle normative e su tutti i procedimenti per scaricare valliva all’agenzia delle entrate.
Potete comunque, soprattutto nel primo anno, prevedere con il commercialista stesso quante volte incontrarvi per evitare che questa spesa possa in qualche modo spaventarvi.
Per informazioni su come aprire la partita iva seguite la seguente guida.
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